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mercoledì 23 febbraio 2011

My new job


Non ho ancora parlato della mia attuale occupazione: faccio l'istruttore di bodybuilding e fitness, se richiesto il personal trainer, organizzo corsi di ginnastica dolce e altre attività dedicate al miglioramento del benessere psicofisico. Quando nel 2005 trascorsi un annus horribilis per quel che concerneva la mia professione di illustratore e fumettista ( l'unica occupazione di quel periodo fu aiutare un collega a inchiostrare le proprie tavole ) mi dedicai allo sviluppo di idee e progetti fra i quali si nascondeva, in forma embrionale, MM&D. Soprattutto scrissi molti soggetti, rimasti anch'essi incompiuti, che riletti oggi offrono ancora degli ottimi spunti. Cercai la collaborazione di sceneggiatori professionisti che imprimessero alle mie idee lo spessore che io non mi sentivo in condizione di dare. Trovai un giovane sceneggiatore ligure che inizialmente si dimostrò disposto a lavorare in coppia ma che mi abbandonò a metà strada, forse attratto, comprensibilmente, da progetti di più immediata remuneratività.

Un anno dopo non avevo ancora un lavoro.

Nel frattempo coltivavo la mia seconda passione: lo studio e l'applicazione dei princìpi dell'allenamento con i pesi. Nel 2000 avevo conseguito la certificazione come Personal Trainer ISSA ed ero iscritto al servizio di ricerca personale che l'Associazione offre ai suoi iscritti.

A Febbraio del 2006 mi giunse, insperata, una proposta di collaborazione da parte di un centro fitness della provincia di Bergamo.
Da quel momento non ho più interrotto l'attività, sebbene l'abbia diversificata e mi sia orientato verso un prodotto che oltre a procurare un miglioramento delle abilità atletiche offra soprattutto un riequilibrio della vita emotiva. Mentre all'età di 35 anni ero prevalentemente attratto dal bisogno di migliorare l'aspetto esteriore, oggi m'interessa soprattutto il conseguimento di un benessere di tipo " olistico ". Ho recuperato esperienze legate alla meditazione e le ho inserite nelle proposte di allenamento, ottenendo risultati inaspettati. Il disegno che vedete, sebbene non sia un capolavoro d'arte contemporanea, fa parte di una serie d'illustrazioni che ho realizzato per la rivista " Bergamo Up " con la quale collaboro saltuariamente a titolo gratuito in cambio di uno spazio pubblicitario sulla medesima. In fondo cerco sempre l'occasione per disegnare e talvolta mi capita di fondere in un'unica forma d'espressione le due cose che so fare meglio...

Have a nice life


Emilio

domenica 13 febbraio 2011

Un lungo silenzio


Voglio interrompere questo silenzio che dà il titolo al post per esprimere la volontà di rimettermi in contatto con i pochi ma affezionati lettori del mio blog. Avevo iniziato la pubblicazione degli articoli e l'esposizione del mio nuovo progetto a fumetti con un entusiasmo adolescenziale che però non ho saputo sostenere a lungo; a volte le intenzioni migliori, se non supportate da riscontri di un certo livello, naufragano senza apparente rimedio. Probabilmente qualcosa andava cambiato nel modo di raccontare la storia di Melody. Troppo tempo, troppa fatica per realizzare delle gags che avrebbero avuto la stessa efficacia con un tratto più semplice e immediato. Forse dovrei ammettere che ormai disegnare non mi appassioni quanto scrivere, e delegare a qualche giovine volenteroso la parte del lavoro che mi risulta più ostica. Sarà la vecchiaia ma preferirei di gran lunga seguire un team di lavoro che realizzi le mie idee piuttosto che occuparmene in prima persona. L'eccitazione che trent'anni fa mi procurava l'idea di firmare un'opera da autore completo non è più coerente con la condizione attuale dell'editoria italiana. Negli anni '80 il fumetto italiano era una forma di letteratura tanto d'evasione quanto impegnata e autori come Giardino, Magnus, Micheluzzi ( caro amico scomparso troppo presto ), pubblicavano su riviste nazionali, rivendendo poi ad editori stranieri le loro opere. Oggi accade il contrario, sicché in Italia non si pubblica più nessuna opera di artisti autoctoni, i quali sono migrati verso l'editoria di lingua francese, e le poche cose che si vedono nelle librerie sono d'importazione e vendute a prezzi non proprio popolari.

Anche per quanto riguarda la scrittura delle storie in cui, attraverso i miei ricordi, volevo raccontare l'Italia di un quindicennio fa, ho perso un pò la motivazione. Il paese sta seguendo una deriva talmente veloce che l'analisi del passato recente per comprendere la contemporaneità, risulta fin troppo logora e vetusta.

Tuttavia, se chi mi legge vorrà esortarmi a ricominciare con qualche consiglio, sarò ben felice di riprendere a pubblicare con maggiore regolarità. Scritti brevi e disegni liberi, ogni tanto una strip. Queste sarebbero le nuove modalità di pubblicazione per me sostenibili.

Attendo i vostri commenti. Nel frattempo voglio annunciare a chi non lo sapesse che presto cercherò d'intraprendere un percorso nell'ambito del Teatro Civile. Vi terrò aggiornati.

Love

Emilio